Giancarlo De Sisti – Picchio
Giancarlo De Sisti ha diviso il suo cuore calcistico tra Roma e Firenze. Romano di nascita. Romano del Quadraro, classe 1943, Picchio De Sisti aveva nella tecnica il suo principale pregio. La utilizzava nel suo ruolo di centrocampista abbinando calma ed intelligenza calcistica. Piccolo di statura ma agile nei movimenti e dotato di buona corsa, privilegiava un gioco semplice e passaggi corti, ma la sua visione di gioco lo portava a vedere e capire il momento giusto per passaggi smarcanti ai suoi compagni di squadra.
I primi passi con la Roma
La sua carriera da calciatore inizia nelle giovanili della Roma nel 1959 e in due stagioni vince due volte il Campionato Ragazzi ed esordisce a soli 17 anni in serie A. Dall’anno successivo entra definitivamente in prima squadra, aumentando di stagione in stagione il numero di presenze fino a diventare titolare. Con la Roma il suo primo trofeo, la Coppa Italia conquistata nella stagione 1963-64.
9 anni con la Fiorentina
Giancarlo De Sisti è giovane, forte, ed apprezzatissimo dagli addetti ai lavori. Si mette in mostra nei sui anni in giallorosso ed i tifosi lo adorano, ma purtroppo la società non se la passa bene è così nell’estate del 1965 accetta per il suo cartellino 165 milioni di Lire più il cartellino di Benaglia.
Con la Fiorentina si consacra ai massimi livelli. Conquista la Nazionale con la quale diventa campione d’Europa e gioca la finale di coppa del mondo contro il Brasile di Pelè, mentre con la viola vince il campionato nella stagione 1968-69 e la Coppa Italia 1965-66.
Il ritorno a Roma
Nel 1974 siede sulla panchina della Roma Nils Liedholm. Il Barone chiede come rinforzo per il centrocampo il trentunenne De Sisti. L’affare si fa e Picchio torna a Roma dove per cinque stagioni sarà il faro del centrocampo giallorosso.
la carriera da allenatore e dirigente
Subito dopo il ritiro dal calcio giocato De Sisti ricopre il ruolo di direttore tecnico nella sua Roma nella stagione 1979, iniziando a frequentare contemporaneamente il corso per il patentino da allenatore.
Nel 1981 subentra a Carosi alla guida della Fiorentina che porta dalla zona retrocessione al quinto posto. L’anno successivo sfiora lo scudetto. Nella terza stagione lascia l’incarico dopo un problema di salute e solo nel gennaio del 1986 subentra nella panchina dell’udinese dove resterà due stagioni.
Ancora una esperienza da allenatore con la Nazionale Militare nel 1991, per poi chiudere la sua carriera da allenatore con una deludente stagione all’Ascoli conclusa anzitempo con un esonero.
Chiude la sua carriera nella Lazio di Cragnotti nella quale ricopre il ruolo di responsabile del settore giovanile dal 2002 al 2004.
Riconoscimenti
Nel 2015 i tifosi giallorossi inseriscono la sua immagine tra i 16 capitani e bandiere nella coreografia del derby, mentre nel 2016 viene inserito nella Hall of Fame della Roma.
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