Roma – CSKA Sofia manita giallorossa
Finisce 5 a 1 la partita di esordio della Roma nella Conference League, che raggiunge la sesta vittoria consecutiva senza troppi problemi pur essendo passata in svantaggio nei primissimi minuti della gara.
Finisce 5 a 1 la partita di esordio della Roma nella Conference League, che raggiunge la sesta vittoria consecutiva senza troppi problemi pur essendo passata in svantaggio nei primissimi minuti della gara.
Esordio casalingo per la Roma nel girone della Conference League. Un concreto obbiettivo stagionale come dichiarato dal tecnico giallorosso che rispetto al campionato farà un turnover mirato e ragionato. Il pubblico intanto risponde presente con l’ennesimo sold out stagionale grazie alla politica dei prezzi e all’entusiasmo scatenato dalle prime e sempre vittoriose prestazioni stagionali. La Roma è pronta ad un’altra vittoria.
Roma – Sassuolo è una partita che ha portato qualcosa di più dei semplici tre punti. Oltre all’immensa goduria provata per il goal al 91mo e moltiplicata per dieci con quello annullato agli avversari al 93mo potrebbe rivelarsi un passaggio fondamentale per trasformare una stagione di transizione in una grande stagione.
La Roma vince una partita che avevamo definito fondamentale. Lo fa anche grazie all’aiuto della dea bendata che nel gioco del calcio è una componente indispensabile.
RUI PATRICIO 8 praticamente insuperabile, è ufficiale abbiamo un gran portiere
KARSDORP 6.5 attento, puntuale, corre crossa difende… che la salute lo assista (REYNOLDS s.v.)
MANCINI 6 prestazione con qualche sbavatura ma sufficiente
IBAÑEZ 6.5 momento positivo, il mezzo punto in più per quei palloni che appoggia fuori quando non si sente sicuro
VIÑA 6.5 prestazione da 6 ma gli vanno pagati gli straordinari, sto ragazzo nel 2021 ha giocato tanto, troppo… giovedì se mou non lo fa riposare potrebbe decidere di scioperare
CRISTANTE 7,5 un bacino a xhaka
VERETOUT 6.5 anche quando non si vede troppo è il nostro piccolo segreto (SHOMURODOV 6.5 entra bene)
ZANIOLO 6.5 quasi meglio in chiave difensiva che offensiva. Gli serve tempo e tornerà devastante (CARLES PEREZ 6 la sufficienza la prende ma perde una palla che quasi prendevamo goal)
PELLEGRINI 6 fa un paio di magie ma non le chiude, per il resto ordinato ma non incisivo
MKHITARYAN 6 così e così, quando lo fanno uscire non sei mai d’accordo ma stavolta è andata bene così (EL SHAARAWY 8 non per la prestazione ma per un goal fondamentale)
ABRAHAM 6 mezzo punto in meno di multa perché ok i pali ma vogliamo i goal
MOURINHO 1000 come le sue panchine. Oggi molta fortuna ma la fortuna nel calcio è decisiva
Superato alla grande il primo blocco di quattro partite con altrettante vittorie la Roma ricomincia la sua marcia contro il Sassuolo di Dionisi.
Naturalmente siamo solo all’inizio della stagione e qualunque risultato non ci dirà nulla di definitivo, eppure quella contro il Sassuolo potrebbe avere una importanza psicologica da non sottovalutare.
Quella di domani infatti sarà probabilmente la partita più difficile delle prossime tre, e qualora riuscisse a vincere la Roma avrebbe la concreta possibilità di continuare a viaggiare a punteggio pieno visti i successivi impegni di campionato con Verona e Udinese.
Quindici punti nelle prime cinque partite sarebbero una iniezione di fiducia senza pari in vista della sesta che è il derby contro la Lazio di Sarri, e affrontarlo da capolista porterebbe si pressione ma anche entusiasmo e consapevolezza.
Forse siamo andati troppo lontano col pensiero, l’impegno di domani presenta difficoltà e la Roma ci arriva con qualche acciacco di troppo. I vari Vina, Mancini, Zaniolo, Pellegrini hanno avuto problemini fisici, sono tutti disponibili ma non tutti scenderanno in campo.
Probabilmente Vina cederà il posto a Calafiori che avrà una buona occasione per dimostrarci quanto è affidabile. A rigor di logica dovrebbe riposare anche Mancini visto che Mourinho ha la fortuna di avere quattro centrali di buon livello e potrebbe serenamente far giocare Koumbulla sempre che non voglia rimettere in campo Smalling ed allora forse chiederebbe uno sforzo a Mancini come compagno di reparto.
Zaniolo nonostante qualcuno ipotizza un turno di riposo a favore di Pérez dovrebbe essere della partita, mentre Pellegrini dovrebbe giocare visto l’equilibrio tattico che sta garantendo alla squadra è questa non sembra la partita più adatta per vedere Shomurodov e Abraham contemporaneamente.
Il Sassuolo viene da un pareggio casalingo contro la Samp dove ha raccolto meno di quanto prodotto e resta un avversario molto temibile. Probabilmente dopo una Fiorentina in 10 e una Salernitana piuttosto debole questo potrebbe essere un banco di prova più affidabile e potremmo capire veramente se questa squadra ha nel dna la personalità, il carattere e la qualità che ci ha mostrato nelle prime uscite stagionali.
La Roma non si ferma. Anche se la
Stagione è appena iniziata sembra chiara la strategia e le mosse per il mercato di Gennaio
Io a quella partita c’ero… era il 1988, ero un pischelletto quattordicenne che andava in curva sud… 106 striscioni e la scritta 106 volte grazie… 90 minuti di cori incessanti… non ti scordiamo, Roberto non ti scordiamo… li ho ancora nelle orecchie…la curva sud omaggiava come meritava il suo bomber.
Ironia della sorte 32 anni dopo un altro bomber potrebbe salutarci ancora con questo numero di goal… 106… certo in questo caso in totale mentre quelli di Roberto Pruzzo erano solo in campionato, ma sempre 106 sono, e fatti in sole 5 stagioni. Forse il tifo è cambiato, magari oggi anche il bomber sarebbe etichettato come pippa.. ma per Edin se finisse così non ci sarebbero striscioni, non ci sarebbero cori… forse per il Covid, ma forse non ce ne sarebbero stati lo stesso… ci lamentiamo delle cessioni, delle plusvalenze… ma probabilmente siamo cambiati anche noi… però almeno personalmente spero di continuare a vedere Edin Dzeko con la maglia della Roma… uno dei più forti numeri 9 ad averla vestita, sudata ed onorata sempre…. se possibile con accanto Milik, altrimenti con qualunque altro attaccante disposto a combattere per la maglia numero 9
Daniele De Rossi saluta la Roma il 26 maggio 2019 dopo 616 partite della sua carriera romanista. Ci saluta con eleganza, da par suo, con una splendida lettera.
La lettera del capitano, il nostro vanto… qualcuno dovrebbe chiedergli scusa prima dell’arrivederci che ci diremo domani. E non parlo della società, loro non gli dovevano niente, gli hanno rinnovato il contratto due volte quando gli è servito e oggi fanno una cazzata pensando di poter fare a meno del calciatore e dell’uomo. Ma loro non sono romanisti. Quelli che dovrebbero chiedere scusa sono quei tifosi che per anni lo hanno calunniato e insultato. E non sono pochi… capitan ceres, lo sgarro sotto la barba, non gioca da 3 anni… Daniele è stato bravo a prendere solo l’amore di questa città che può essere immenso. Domani che sia una grande festa, DDR è un nostro orgoglio, e ci lasciamo con la certezza che ci rincontreremo presto, lui senza Roma non sa stare:
Queste le sue parole:
Che te ridi regazzi’?
So’ felice!
Perché sei felice?
C’ho la maglietta della Roma
Ma non è che è falsa?
Ma no, il numero l’ha cucito mia zia…
E se te dico che la indosserai più di seicento volte?
A me ne basterebbe una di partita.
Riguardando questa foto, che ormai conoscete tutti, mi rendo conto di quanto io sia stato fortunato, una fortuna mai data per scontata e per la quale non sarò mai abbastanza grato.
È stato un viaggio lungo, intenso, sempre accompagnato dall’amore per questa squadra.
Questa gratitudine non voglio lasciarla sospesa per aria, perché, mentre scrivo la parola grazie, non mi passano per la testa dei concetti astratti, ma dei ricordi e delle sensazioni, delle facce e delle voci.
Permettetemi di ringraziare tutta la Roma che ho conosciuto:
la famiglia Sensi, il presidente Pallotta.
Tutte le donne e gli uomini che hanno lavorato e lavorano a Trigoria.
Gli allenatori che mi hanno guidato, ognuno mi ha insegnato qualcosa di importante, nessuno escluso.
Gli staff medici che si sono presi cura di me; Damiano, senza il quale le mie presenze con questa maglia sarebbero state sicuramente meno.
I miei compagni, la parte più intima del mio lavoro: sono la mia famiglia. La quotidianità dello spogliatoio di Trigoria sarà quella che mi mancherà di più.
Bruno, che ha visto in me qualcosa di speciale e mi ha portato in questo fantastico settore giovanile. È lì che, una mattina di agosto, ho incontrato Simone e Mancio, che mi sono rimasti accanto finora e resteranno per tutta la vita.
Grazie a Davide, anche lui accanto a me per tutta la vita.
Grazie a Francesco. La fascia che ho indossato l’ho ricevuta dalle mani di un fratello, di un grande capitano e del calciatore più straordinario al quale io abbia mai visto indossare questa maglia. Non capita a tutti di giocare 16 anni accanto al proprio idolo. Riconsegno questa fascia, con rispetto, ad Alessandro. Un altro fratello che sono sicuro ne sia altrettanto degno.
Grazie a papà e mamma per avermi cresciuto trasmettendomi due valori che sono ogni giorno con me: non fare agli altri ciò che non vorresti fosse fatto a te stesso e dai una mano a chi è in difficoltà.
Grazie a Ostia, alla sua gente e al suo mare, che mi hanno svezzato da bambino, accompagnato da adolescente e riaccolto da adulto.
Grazie anche a chi mi ha sopportato e supportato tra le mura di casa: senza Gaia, Olivia e Noah e soprattutto Sarah sarei la metà dell’uomo che sono oggi.
Grazie ai tifosi della Roma, i miei tifosi. Mi permetto oggi di dire miei, perché l’amore che mi avete dato mi ha permesso di continuare ad essere in campo parte di voi. Siete stati la ragione per cui tante volte ho scelto di nuovo questa città. Domani sarà la seicentosedicesima volta in cui io considererò questa scelta, la scelta giusta.
Il 26 maggio di qualche anno fa abbiamo vissuto una giornata dopo la quale pensavamo di non poter tornare a sorridere. Lo pensai anche io, finché non vidi il tatuaggio di un tifoso con scritto “27 maggio 2013, eppure il vento soffia ancora”. Non so a chi appartenesse questo tatuaggio, ma so che il vento ricomincerà a soffiare anche da questo 27 maggio.
Mai come in questi giorni ho sentito il vostro affetto: mi ha travolto e mi ha riempito il cuore. Mai come in questi giorni vi ho visto così uniti per qualcosa. Ora, il regalo più grande che mi potete fare è mettere da parte la rabbia e tutti uniti ricominciare a soffiare per spingere l’unica cosa che ci sta a cuore, la cosa che viene prima di tutto e tutti, la Roma.
Nessun mai vi amerà più di me.
Arrivederci.
Daniele De Rossi
AS Roma, presentazione nuova sede EUR
Dal 2019 la Roma ha trasferito i suoi uffici amministrativi e dirigenziali dal Centro Sportivo di Trigoria a Viale Tolstoj, nel cuore del quartiere dell’Eur. La scelta è dovuta alla necessità di ricollocare parte degli oltre 200 dipendenti per i quali la sede del Fulvio Bernardini cominciava ad essere stretta, ed alla volontà di avere una sede di rappresentanza in città. La scelta del quartiere Eur è stata fatta, per motivi logistici, ma comunque l’Eur è un quartiere nel quale la Roma aveva già messo le sue radici nello storico campo del Tre Fontane. La ristrutturazione dell’edificio ha puntato a preservarne la bellezza privilegiando ampi spazi ed il risultato estetico è davvero molto interessante. I nuovi uffici sono stati fortemente voluti dal presidente Pallotta.