Skip to content Skip to left sidebar Skip to footer

Competizioni

juve-roma pagelle

Juventus – Roma 1-0, le pagelle: Una prova sufficiente per una sconfitta meritata

La Roma conferma la sua tradizione a casa Juventus ed esce sconfitta per l’ennesima volta. Le sensazioni a caldo sono piuttosto brutte, perché nonostante una prova sufficiente, un controllo della partita quasi continuo l’impressione a guardarla era che la sconfitta fosse inevitabile.

Primo tempo che sembra un film già visto. La Roma parte molto bene, Zaniolo sembra in serata di grazia e riesce a mettere in grande difficoltà l Juventus. Poi arriva una palla buttata in area, una mezza spinta, un mezzo rimpallo e la Juve passa in vantaggio al 15’ minuto. Non basta, passano solo 5 minuti e Zaniolo sente un dolore, resta in campo qualche minuto giusto il tempo di far scaldare El Shaarawy ed è costretto a lasciare la partita. Non basta perché alla fine del primo tempo Mikitaryan si procura un rigore, e Veretout sbaglia. Secondo tempo che inizia a ritmi molto alti con la Juve che sfiora il doppio vantaggio e la Roma che continua ad avere il pallino del gioco, colleziona calci d’angolo ma poi le occasioni vere non sono state tante. Resta il rammarico per una partita che contro la Juve in campo stasera poteva anzi doveva andare diversamente.

LE PAGELLE

Rui Patricio, 6 Poco impegnato, una parata non impeccabile sulla rovesciata di Bernardeschi

Karsdorp, 6,5 Viene cercato molto e stasera ha gamba, alla fine è uno dei migliori.

Mancini, 6 le porte le chiude bene, solita grinta e prestazione sufficiente.

Ibanez, 5,5 anche lui fa il suo dovere ma sul goal della Juve perde un po’ la posizione

Vina, 6 una splendida azione nel secondo tempo, ma il suo è il lato debole della squadra. Argina abbastanza bene Cuadrado ma non spinge con continuità

Veretout, 5 Il rigore sbagliato, il primo dopo 13 segnati con la Roma pesa come un macigno sulla storia della partita.

Shomourodov dall’80’ sv Poco tempo per incidere

Cristante, 5,5 non benissimo, ci mette tanta grinta ma la qualità non è sufficiente

Zaniolo, 7 era stato il migliore della prima parte di gara. Strappi, accelerazioni e tante idee. Con lui in campo 90 minuti la partita sarebbe stata molto diversa. Speriamo non sia niente di grave, Zaniolo è fondamentale.
El Shaarawy dal 25’ 6 si dà da fare, qualche spunto di livello ma la concretezza è un’altra cosa

Pellegrini, 6 Partecipa molto alla manovra, tocca tanti palloni ma nella sua partita manca il guizzo.

Mikitaryan, 6,5 si procura il rigore, ed è uno di quelli che ci prova fino alla fine

Abraham, 5 grande disponibilità, grande sacrificio ma questo ragazzo ha qualità per arrivare a rendersi pericoloso molto più spesso. Non mi è piaciuto il teatrino per battere il rigore che alla fine ha avuto il solo risultato di innervosire Veretout.

Mourinho 5,5 Lui ha commentato “grande Roma”, sinceramente l’impressione è che la Juve abbia voluto giocarla così. La Roma non gioca male ma vorremmo vederla arrivare in porta con più soluzioni

Goal di Turone

Roma e Juventus, il bene contro il male

Per la Roma esiste solo una partita che può valere come un derby, anzi anche di più: la sfida contro la Juventus.

Questa rivalità ha radici profonde. La Juve è la squadra più titolata d’Italia, e solitamente chi vince non è simpatico, ma nel caso dalla Juventus l’antipatia non viene solo dai trofei vinti. La vecchia signora rappresenta l’arroganza del potere, con la famiglia Agnelli alle spalle e quella filosofia per cui «Vincere non è importante, è l’unica cosa che conta». Soprusi, dispetti, ingiustizie hanno accompagnato nel corso del tempo questa partita. Per la Roma tante delusioni, ma anche alcune delle soddisfazioni più grandi.

Roma – Juve ai tempi di Campo Testaccio

Le prime schermaglie della rivalità ormai quasi centenaria risalgono agli anni 30. La Roma nasce proprio con lo scopo di contrastare lo strapotere delle squadre del nord, ed in effetti diventò subito la squadra del centro-sud più importante.

La Roma testaccina non arrivò a grandi risultati, ma era un’ottima squadra e le sfide contro la Juventus fecero storia. Fu proprio la Juventus ad espugnare per la prima volta il mitico Campo Testaccio con un 2 – 3 nel Gennaio del 1930. L’anno successivo la storica vendetta romanista che nel Marzo 1931 inflisse il mitico 5-0 alla fortissima Juve che avrebbe poi vinto cinque scudetti di fila, e che esattamente 12 mesi dopo lavò l’onta con un altrettanto roboante 7-1 a Torino. Sempre a Marzo, ma nel 1936 la prima vittoria a Torino, un 3-1 con la doppietta di Benedetti per la Roma che terminò la stagione al secondo posto ad un solo punto dal Bologna.

Per quattro decenni la rivalità tra Roma e Juventus rimase sopita, o meglio non si manifestò sul campo perché in quegli anni la Roma raramente si affacciava nelle zone alte della classifica. Non mancarono però storie da raccontare, come il famoso smaccò del 1970 quando la Juventus si prese letteralmente quelli che venivano definiti i “gioielli” della Roma: Capello, Landini e Spinosi. Inoltre nonostante in quei tempi senza Var e senza le partite trasmesse in Tv gli episodi sul campo non fossero così evidenti come oggi, quella “sudditanza psicologica” degli arbitri nei confronti della Juve era già ben evidente.

Capello, Landini e Spinosi

Gli anni di Falcao e Platinì

La rivalità tra giallorossi e bianconeri raggiunse l’apice negli anni 80, quando entrambe le società allestirono squadre fortissime. Il presidente Viola non aveva i mezzi economici degli Agnelli, ma ci sapeva fare. In quegli anni il Campionato Italiano era punto di arrivo di tutti i calciatori del mondo, non esistevano gli arabi nel calcio, e lavorando bene non era impossibile arrivare a grandi giocatori.

Il nostro “attentato di Sarayevo” ossia l’episodio che fece scoppiare la “grande guerra” tra Roma e Juventus si consumò il 10 maggio 1981. La Roma è seconda in classifica ad un punto dalla juve, e alla terzultima di campionato si gioca a Torino la partita che potrebbe significare il secondo scudetto della sua storia. La partita termina 0-0, ma al 75mo la Roma segna un goal che viene ingiustamente annullato per fuorigioco dal guardalinee dopo che l’arbitro aveva convalidato. Quel goal che poi la storia dimostrò essere buono di circa 10 centimetri diventò il simbolo di tutte le ingiustizie subite, e probabilmente l’episodio più discusso di sempre nel campionato di serie A.

Il goal di Turone

Da quel momento praticamente tutte le partite giocate tra Roma e Juventus sono state uno susseguirsi di polemiche fino ad arrivare ad oggi. Tra i più incredibili ricordiamo il colpo di testa del guardialinee sulla rimessa laterale di Aldair del 1995, o il più recente Juventus – Roma 3-2 della stagione 2014-2015, con tre goal irregolari su 3 e il famoso gesto del violino di Garcia. La Roma spesso si è trovata a dover combattere contro decisioni discutibili, ma si è tolta anche qualche soddisfazione come il 4-0 del 2012 con Totti che fa il 4 con la mano a Tudor dicendo “ne hai presi 4 vai a casa”. Non sono mancati episodi extra campo come il passaggio alla juve di due degli artefici del terzo scudetto (Emerson e Mister Capello) ad alimentare un livore che non avrà mai fine.

Abraham infortunato, continua la maledizione nazionali

Tammy Abraham esce dal campo zoppicando 17 minuti dopo essere subentrato a Kane. Il rapporto dei giocatori della Roma con le nazionali continua ad essere disastroso. Abraham proprio grazie alle buone prestazioni in maglia giallorossa era appena stato richiamato dal CT inglese Southgate. Nella partita di stasera contro l’Ungheria era entrato in campo solo al 76mo. Farà subito ritorno a Roma e le sue condizioni saranno valutate, ma un fastidio muscolare quasi sicuramente lo terrà fuori dal big match di domenica. Il pericolo di uno stop di qualche settimana è purtroppo concreto, e considerando che le prossime gare ci vedranno di fronte a Juve Napoli Cagliari e Milan l’ansia è ai massimi livelli. Arrivano inoltre anche notizie pessime da Lorenzo Pellegrini che accusa uno stato febbrile che probabilmente non lo terrà fuori dalla partita ma che sicuramente non lo manderà in campo nelle migliori condizioni fisiche possibili.

La Lega vieta l’inno, ed allora ce lo cantiamo noi

Non è stata la prima volta che allo stadio i tifosi della Roma hanno intonato il proprio inno senza la base, ma è sempre stata una scelta per enfatizzarne l’effetto. Domenica pomeriggio invece, dopo pochi secondi di base la musica è sparita e lo speaker si rivolge al pubblico dicendo “ce lo cantiamo noi”, e così l’inno diventa una protesta nei confronti della Lega di serie A.

Mourinho apprezza particolarmente l’inno della Roma, e così qualche settimana fa ha espresso il disappunto sulla regola che impedisce di suonarlo coi giocatori in campo allo scopo di caricarli.

Nelle ultime due partite casalinghe prima di Roma – Empoli l’inno era suonato all’ingresso delle squadre in campo, ma si stava creando una pericolosa frizione con la Lega che ferma sulla sua inutile regola ha minacciato multe salate.

A questo punto l’idea geniale che risolve il problema alla radice, fa ascoltare ai giocatori l’inno cantato da 30.000 tifosi, e così niente multe ed adrenalina garantita.

Probabilmente da qui in avanti sarà una splendida normalità.

Roma Empoli 2-0

Roma – Empoli 2-0, le pagelle: vittoria limpida per noi

La Roma ottiene la sua nona vittoria in undici gare ufficiali, e non sono per niente poche. Questa è molto limpida contro un Empoli in salute e consente di arrivare alla sosta con serenità. Nelle prossime quattro gare ce la vedremo con Juventus Napoli Cagliari e Milan… aver messo qualche punto di distacco con Juventus Atalanta e Lazio è molto importante. Al termine di questo ciclo tremendo potremo capire finalmente quali sono le ambizioni di questa Roma.

Rui Patricio 6 Poco impegnato, ma quel poco lui è sempre attento.

Karsdorp 6,5 tanta corsa e impeccabile in difesa, i suoi cross però non sono quasi mai precisi.

Mancini 6,5 Complessivamente una buonissima prova, qualche sbavatura ma in difesa è imprescindibile.

Smalling 6 Soffre un po’ Pinamonti ma il suo ritorno è importante, e sta crescendo (Dal 84′ Ibanez sv).

Vina 6 A volte commettiamo l’errore di giudicare le prestazioni di questo ragazzo con il parametro Spinazzola. Non è Spina, non è una freccia da quella parte ma le sue prestazioni sono sempre dignitose (Dall’84’ Calafiori 6 sv).

Darboe 6,5 La sua più grande qualità è la serenità con cui gioca. Trasmette sicurezza e i compagni lo cercano sempre. Unica nota negativa una palla pericolissima persa per il resto molto bene. (Dal 64′ Cristante 6 Gioca con il condizionamento della diffida ma la gara non era a rischio quindi non serviva troppo agonismo).

Veretout 6,5 Dopo qualche gara sottotono una buona prestazione. Recupera e gestisce tanti palloni.

Zaniolo 7 La Roma in squadra ha un fenomeno ancora al 50%, ma anche così fa la differenza. Quando si accende è un’ira di Dio, lo vedi giocare e capisci che è diverso dagli altri. (Dal 84′ El Shaarawy sv)

Pellegrini 6,5 A lui si chiede sempre qualcosa di più. Non sempre gestisce bene la palla, però in fase di pressing molto bene e ha il grande merito di sbloccare la partita.

Mkhitaryan 7 Non fa cose pazzesche ma speri sempre che la palla arrivi a lui. Assist e goal dopo la traversa colpita da Abraham ma non solo, ogni volta che la Roma costruisce un’azione lui tocca la palla (Dal 90′ Zalewski sv)

Abraham 6,5 Lo abbiamo soprannominato “Er Palo” e lui pure stavolta colpisce un legno (stavolta la traversa). Corsa e tecnica gli danno un potenziale da fuoriclasse, lo diventerà quando si metterà in condizione di giocare più palloni.

Mourinho 7 Undici gare, nove vittorie… non serve dire altro

Roma – Empoli, in 30.000 a sostenere la Roma.

Roma – Empoli non è certo una partita di grido, eppure il popolo romanista manifesta la sua voglia di Roma facendo registrare l’ennesimo sold out stagionale.

La facile vittoria in Conference League non può aver cancellato la grande delusione del derby e le preoccupazioni delle ultime tre gare di campionato che hanno portato la miseria di tre punti in classifica. Eppure il pubblico romanista si prende tutto lo stadio, compreso il settore ospiti che la società ha scelto di lasciare ai suoi tifosi, che riempiranno il 100% della capacità consentita, poco più di 30.000 posti.

Con l’Empoli non si scherza, la squadra allenata da Andreazzoli seppur discontinua ha nove punti in classifica, viene da due vittorie consecutive ed è stata capace di espugnare l’Allianz Stadium.

Tornano i titolari

Mourinho ha spiegato chiaramente che vuole dare stabilità alla squadra, e le rotazioni le ha fatte nella partita di coppa. Ci aspettiamo sicuramente il rientro di Mancini, quasi sicuramente accanto ad Ibanhez che sta facendo bene, anche se Smalling autore anche di un goal giovedì potrebbe essere preso in considerazione. Dopo la squalifica in campionato torna Pellegrini. Zaniolo e Mkhitaryan alle spalle di Abraham non sono in discussione, così come l’insostituibile Veretout. Qualcuno ipotizza che Mou tenga in considerazione la diffida di Cristante e pensi ad una chance per il giovane Darboe, ma ci sembra poco probabile perché giustamente il tecnico portoghese pensa solo a vincere la prossima partita. Potrebbe essere una mossa per il secondo tempo se le cose si mettono molto bene.

Il cammino della Roma

Dopo Roma – Empoli la Roma se la vedrà con la Juventus a Torino e contro il Napoli all’Olimpico. Tre partite che complici gli scontri diretti che si giocheranno anche negli altri campi potrebbero farci vedere a fine mese una classifica molto diversa nel bene o nel male.

La Roma deve fare il suo, cosa che tutto sommato fino ad oggi ha fatto vincendo 8 partite sulle 10 ufficiali giocate finora anche se i nomi degli avversari non sono stati altisonanti. I dodici punti in classifica rappresentano un discreto bottino per le ambizioni di Champions, ma qualcosa è mancato dal punto di vista del gioco soprattutto in fase difensiva.

Mourinho chiede tempo, ma il tempo a Roma non esiste. La crescita della squadra deve passare attraverso le vittorie, magari ottenute con fatica come contro l’Udinese, ma deve cercare di mantenere il passo per non mettersi nelle condizioni di inseguire le sue rivali.

Le probabili formazioni

ROMA (4-2-3-1): Rui Patricio; Karsdorp, Mancini, Ibanez, Vina; Cristante, Veretout; Zaniolo, Pellegrini, Mkhitaryan; Abraham. All. José Mourinho

EMPOLI (4-3-1-2): Vicario; Stojanovic, Romagnoli, Viti, Marchizza; Zurkowski, Ricci, Henderson; Bajrami; Di Francesco, Pinamonti. All. Aurelio Andreazzoli

Mou

Zorya – Roma 0 – 3 le pagelle, qualche buon segnale

Era una partita che avevamo definito un brodino per il morale quindi non potevamo aspettarci una aragosta. In una serata piuttosto fredda rispetto alla coda di estate romana e con una formazione piuttosto inedita non potevamo certo aspettarci gioco e ardore agonistico. La Roma fa il compitino e la vince 3-0, sbloccandola subito con il Faraone e poi arrotondando il punteggio nel secondo tempo quando Mourinho che forse si stava annoiando mette in campo qualche titolare.

Segnali incoraggianti da Darboe che mette in campo idee ordine e qualità e speriamo che Mou trovi in lui quell’alternativa a centrocampo che ad oggi ci manca. Bene anche El Sharawi, oltre al goal uno di quelli scesi in campo con la testa giusta. In pochi minuti Abraham ci fa vedere che lui è di una categoria che non dovrebbe giocare la Conference League. Qualche minuto anche per Mayoral che si vede che ne ha davvero bisogno.
Non è una vittoria da andare a festeggiare in piazza ma questo era l’avversario, l vittoria è stata netta, non abbiamo preso goal e tutto sommato può andare bene così. Ora testa ad Empoli perché la stagione è lunga ma non bisogna perdere terreno dal gruppone Champions.

Le pagelle:

Rui Patricio: 6,5 Ci teneva a non prendere il goal e ci riesce.

Ibanez: 6,5 mette ordine in difesa e si dimostra un giocatore diverso rispetto allo scorso anno.

Smalling: 6,5 non possiamo considerarlo una seconda linea ma di fatto finora ha giocato poco. Stasera da un buon apporto con la ciliegina del goal

Kumbulla: 6,5 uno degli investimenti più costosi dei Friedkin, deve dimostrare molto di più ma stasera anche per lui poche sbavature.

Calafiori 6 L’impegno non manca, la corsa nemmeno. È il terzino del futuro ma nel presente può essere una buona alternativa all’alternativa di Spinazzola.

Cristante 6 Stasera niente insufficienze ma non ci è piaciuto. Un po’ svogliato, e se hai la velocità di cristante e in più non ti va di correre non puoi fare un figurone.

Darboe 7 Lui ci è piaciuto tanto. Non gioca da molto tempo e non si è visto per niente, ha portato ordine e qualità. Magari se ogni tanto vogliamo far riposare un centrocampista ricordiamoci di lui.

Diawara 6,5 dal 70mo. Un paio di buoni recuperi per farci vedere che è vivo

Carles Perez 6 Non ci siamo. Sto ragazzo sembra uno dei personaggi dei film di Bud Spancer che sembrava che volevano spaccare il mondo, urlavano facevano capriole e la prima pizza la prendevano loro. Ci prova, ce la mette tutta, ma poi di veramente concreto c’è poco, perde tutti gli uno contro uno che tenta con foga e si mangia un goal facile facile.

Zaniolo 6,5 dal 62mo. Di vistoso non fa nulla ma entra lui ed è il miglior momento della partita. Evidentemente ci mette la faccia.

Pellegrini 6 Al derby è mancato tanto, stasera però non ne combina molte.

Villar sv dal 78mo. Troppo tardi la gara aveva già detto tutto.

El Shaarawy 7 Ha giocato con la giusta intensità e trovare questi stimoli in una partita del genere è un merito grande.

Shomurodov: 6,5 recentemente qualche passo indietro però il suo lo fa. Si mangia un goal ma si batte e corre. Come diceva qualcuno, l’atteggiamento è importante

Abraham 7 dal 62mo. Da stasera soprannominato “er palo”. Però stavolta segna pure.

Mourinho 6,5 Il nome dell’avversario non è colpa sua. Vince 3-0 e fa il suo.

Zorya - Roma

Zorya – Roma, un brodino per Mou

Zorya – Roma di Conference League. Una partita che si gioca di Giovedì alle 18.45, contro una squadra ucraina che rappresenta una città grande come un quartiere di Roma, in uno stadio da 12000 posti. In altri momenti sarebbe stato solo un fastidio che toglie energie al campionato, oggi dobbiamo vederla come un’opportunità.

Mourinho sta volutamente utilizzando la sua abilità dialettica affinché la squadra mantenga alta l’autostima dopo il derby. Errori arbitrali…abbiamo dominato settanta minuti… sono frasi che continua a ripetere ai suoi giocatori e ai tifosi, che hanno il solo scopo di evitare troppa delusione e generare voglia di riscatto.

In realtà siamo sicuri che al netto del fatto che la Roma abbia davvero risentito di un arbitraggio sfavorevole, a Mourinho ed ai tifosi più attenti quei venti minuti iniziali in cui la squadra è rimasta negli spogliatoi non sono piaciuti per niente e suonano come un campanello d’allarme. Se a questo aggiungiamo la soffertissima vittoria casalinga contro l’Udinese e la brutta sconfitta di Verona potremmo arrivare a quei famosi tre indizi che fanno la prova. La Roma in questo momento è in difficoltà.

I risultati non sono più appaganti

I risultati cominciano ad essere meno buoni. I 12 punti in classifica non sono pochissimi, siamo in piena zona Champions, ma sono gli stessi che la Roma aveva fatto lo scorso anno. Dodici mesi fa la Roma di Fonseca dopo sei partite aveva 11 punti, ma uno conquistato sul campo era stato tolto a tavolino per il caso Diawara. Inoltre quella Roma era ancora imbattuta sul campo ed aveva giocato oltre che con la Fiorentina (in 11 contro 11) anche con Milan e Juventus, e con una squadra con diverse assenze per infortunio. Tutto questo per dire che Mou sa perfettamente che da lui ci si aspetta di più di quello che è stato fatto lo scorso anno, e se è vero che parlare di crisi di risultati sarebbe davvero prematuro e fuori luogo, con un calendario che dopo la sfida casalinga con l’Empoli ci mette di fronte Juventus e Napoli questo è il momento giusto per mantenere coeso e compatto il gruppo. Soprattutto in considerazione del fatto che risultati a parte la Roma sembra concedere troppe occasioni agli avversari, chiunque essi siano.

Vederla come un’occasione

Ed allora capita a proposito questa sfida contro un avversario più debole. Può essere un buon brodino, come quello che ti prepari quando accusi i primi sintomi dell’influenza e che in effetti ti fa stare meglio.

Questa partita va vinta e va vinta bene anche facendo un po’ di turnover. La squadra ha bisogno di sentirsi forte e quella sensazione la senti solo vincendo le partite.

Una non vittoria probabilmente non andrebbe a complicare il girone, non é uno scontro diretto ed i rischi sono solo psicologici, ma visto la caratura dell’avversario non ci vogliamo nemmeno pensare. Oggi si vince e poi testa a Roma – Empoli.

Probabili formazioni di Zorya – Roma:

Zorya Luhansk (4-5-1): Matsapura; Favorov, Vernydub, Cvek, Khomchenovskyi; Gromov, Kochergin, Nazaryna, Buletsa, Kabaev; Sayyadmanesh
Roma (4-2-3-1): Rui Patricio; Ibanez, Mancini, Smalling, Calafiori; Villar, Diawara; Perez, Pellegrini, El Shaarawy; Shomurodov

Lazio Roma 2021 pagelle

Lazio Roma 3-2, le pagelle: una sconfitta per crescere.

La Roma perde il derby e lo fa piuttosto male. Va sotto subito, si perde va in bambola e anche a causa di una decisione arbitrale discutibile si ritrova 0-2.

I primi venti minuti minuti sono un incubo. La Roma riceve una vera e propria lezione di calcio e succede tutto quello che non doveva succedere. Due goal presi errori individuali e collettivi e partita compromessa. Poi però qualcosa cambia, la Lazio si abbassa e la Roma comincia a crederci e dopo l’ennesimo palo stagionale di Zaniolo riesce ad accorciare con un colpo di testa di Ibanhez.

Nel secondo tempo ci prova con tutte le forze, ma inevitabilmente si espone alle ripartenza della Lazio ed è di nuovo doppio svantaggio.

Uno Zaniolo che rappresenta l’unica buona notizia della serata si procura il rigore che rimette tutto in gioco, e va vicinissimo al 3-3 che forse complessivamente sarebbe anche stato meritato.

A questa squadra non dobbiamo ancora chiedere troppo, ma c’è materiale per crescere e rimettersi subito in carreggiata a cominciare da domenica contro l’Empoli dove il risultato può essere uno solo, anche perché poi ci aspettano Juventus e Napoli.

Coreografia Giallorossa

Le Pagelle:

Rui Patricio: 5 Prende tre goal e non è determinante come al solito.

Karsdorp: 5 Non offende e non difende come dovrebbe, ma li abbiamo solo lui

Mancini: 5 Tanti errori individuali non una prestazione alla sua altezza.

Ibanez: 6,5 Mezzo punto in più per il goal, comunque è pericoloso anche in altre circostanze e sbaglia poco.

Vina: 5 Forse era meglio aspettare qualche altro giorno per il rientro in campo. Insicuro, dalla sua parte sono sempre dolori.

Smalling: sv Ce lo aspettavamo dall’inizio ma in questo momento entra quando si gioca a tre.

Veretout: 6 Perde tanti duelli a centrocampo ed essendo quello che dovrebbe dettare i ritmi di gioco quando lui non gira sono dolori. Però batte l’angolo per il goal di Ibanhez, segna il rigore e nel primo tempo va vicino al goal.

Mkhitaryan: 6 Il suo Mikhitaryan lo fa. Lo avremmo voluto vedere insieme e non al posto di Pellegrini.

Cristante: 6 Non si nasconde, ci prova fino alla fine si prende tanti rischi. Qualche volte sbaglia ma lascia tutto sul campo.

Zaniolo: 7 Sembra tornato ed è la grande notizia della serata. Si procura il rigore e in zona offensiva fa quasi tutto lui. Prende pure un palo ma questo ormai non fa notizia.

Zalewski: dall’82” sv

Shomurodov: dal 64” 5,5 forse troppo tardi per incidere ma era il momento caldo e poteva fare qualcosa di più.

El Shaarawy: 5,5 Va vicino al goal, partecipa molto alla costruzione ma gli manca quel qualcosa in più.

Abraham: 5 Lui ha i mezzi e deve fare tanto di più. Non può mai terminare la partita senza fare un tiro in porta.

All.: Mourinho: 5,5 Troppo positiva la sua versione sulla partita. La Roma ha una reazione dopo quei primi 20 minuti, però quei 20 minuti non dovevano esserci.