Francesco Rocca – Kawasaki
Franesco Rocca è stato un grande giocatore, ma nel suo ruolo sarebbe potuto diventare uno dei migliori in assoluto di tutti i tempi. Atleta velocissimo e potente, era un giocatore moderno ed inarrestabile. La sua carriera che poteva essere devastante, si è arrestata praticamente sul nascere con un brutto infortunio a soli 22 anni che dopo cinque anni di calvario lo portano ad un prematuro ritiro a soli 27 anni.
Nato a San Vito Romano, Francesco Rocca era un grande tifoso della Roma. La possibilità di diventare un calciatore della sua squadra del cuore gli venne data da Helenio Herrera che lo volle a tutti i costi, e lo fece debuttare giovanissimo nel 1972 nel Torneo Anglo Italiano.
Le qualità di Kawasaki non passavano certo inosservate. Le sue galoppate sulla fascia sinistra, quella capacità di offendere e difendere con la stessa qualità furono notate anche da Fulvio Bernardini allora CT della nazionale. Rocca aveva anche un’altra qualità fondamentale per un calciatore: la testa. Conosceva i suoi difetti e sapeva migliorarsi con il lavoro e così in poco tempo affinò anche la sua tecnica diventando così un giocatore straordinariamente completo per la sua età.
Nei tre anni successivi al suo esordio Francesco Rocca diventò un beniamino dei tifosi della Roma, e sarebbe diventato certamente uno dei protagonisti del fantastico ciclo di Viola e Liedholm, ma la sorte non era d’accordo.
L’infortunio e il lungo calvario
Durante un Roma – Cesena giocato il 10 Ottobre 1976 Rocca prende una brutta botta nel primo tempo, resta in campo giocando comunque una buona gara, ma il ginocchio fa male. Pochi giorni dopo gioca in nazionale, contro il Lussemburgo, la sua ultima partita in maglia azzurra. Tre giorni dopo, durante un blando allenamento al campo Tre Fontane il ginocchio di Kawasaki va in pezzi. Si accascia a terra in preda a un dolore lancinante e la diagnosi è tremenda: rottura di menisco e legamenti.
Probabilmente oggi questo tipo di infortunio non avrebbe compromesso la sua carriera, ma le conoscenze mediche, gli strumenti chirurgici e la cattiva gestione del recupero non gli consentirono mai più di essere lo stesso.
Francesco Rocca si sottopone negli anni a cinque interventi, torna in campo per brevi periodi ma non ha mai più la possibilità di dare continuità alle sue prestazioni e così, ormai consumato nel morale, decide di abbandonare il calcio il 3 Agosto 1981 a soli 27 anni ed appena 141 presenze in campionato, tutte in maglia giallorossa.
Il suo carattere testaccino caparbio e tenace, e la sua sfortunata carriera lo consegnano alla storia. Entra per primo nella hall of fame della Roma e viene inserito tra i giocatori simbolo della squadra giallorossa nella coreografia del Derby del 2015 che omaggiava i giocatori più rappresentativi.
Finito col calcio giocato diventa tecnico della federazione ed allena tutte le giovanili dell’Italia, comparsa la nazionale olimpica nella sfortunata edizione di Seul del 1988.