Non è stata la prima volta che allo stadio i tifosi della Roma hanno intonato il proprio inno senza la base, ma è sempre stata una scelta per enfatizzarne l’effetto. Domenica pomeriggio invece, dopo pochi secondi di base la musica è sparita e lo speaker si rivolge al pubblico dicendo “ce lo cantiamo noi”, e così l’inno diventa una protesta nei confronti della Lega di serie A.
Mourinho apprezza particolarmente l’inno della Roma, e così qualche settimana fa ha espresso il disappunto sulla regola che impedisce di suonarlo coi giocatori in campo allo scopo di caricarli.
Nelle ultime due partite casalinghe prima di Roma – Empoli l’inno era suonato all’ingresso delle squadre in campo, ma si stava creando una pericolosa frizione con la Lega che ferma sulla sua inutile regola ha minacciato multe salate.
A questo punto l’idea geniale che risolve il problema alla radice, fa ascoltare ai giocatori l’inno cantato da 30.000 tifosi, e così niente multe ed adrenalina garantita.
Probabilmente da qui in avanti sarà una splendida normalità.
La tifoseria della As Roma è universalmente riconosciuta tra le più calorose del mondo. Quinta come numero in Italia dopo Juventus Inter Milan e Napoli ma impareggiabile nel sostenere la propria squadra del cuore.
I primi tifosi della Roma
Quando la As Roma nasce nel 1927 attraverso la fusione fra le tre società sportive Alba-Audace, Fortitudo-ProRoma e Foot Ball Club di Roma (meglio noto come Roman) fu subito amore. Aiutata probabilmente dalla scelta come simbolo della lupa capitolina e dei colori sociali della città di Roma i tifosi delle precedenti squadre si sono riconosciuti subito nella nuova società, e questo sentimento viscerale è arrivato intatto fino ai giorni nostri attraversando anni ricchi di successi e sconfitte, di storie da raccontare e tanti rimpianti, ma in tutte le vicende della squadra sugli spalti c’erano sempre loro, i tifosi della Roma.
LA TIFOSERIA ORGANIZZATA
Fino agli inizi degli anni 50 i tifosi della Roma sostenevano la squadra autonomamente o in piccoli gruppi, ma nel 1950 ci fu la prima svolta in direzione di un tifo coeso ed organizzato. Nacquero nel 1950 su iniziativa di alcuni capi-tifosi una rete di circoli di sostenitori che nel 1951 si riunirono nell'”Associazione Tifosi Giallorossi Attilio Ferraris“. L’associazione crebbe rapidamente negli anni successivi, fino ad avere circa 80 circoli associati a Roma e provincia ed oltre 24000 tifosi romanisti associati. Nel 1960 l’associazione si scioglie a seguito della chiusura ad opera della pubblica sicurezza per gioco d’azzardo illegale. Nel 1963 alcuni gruppi rionali provarono una riorganizzazione sotto il nome 12mo giallorosso, ma il tentativo ebbe una durata relativamente breve e quasi tutti i gruppi si sciolsero in poco tempo. Bisognerà aspettare il 1967 per tornare a vedere in curva sud un gruppo di tifosi organizzati: i “Guerriglieri della Curva Sud”, gli antenati del Commando Ultrà Curva Sud.
Associazione Italiana Roma Club, Boys e Fedayn
La presidenza Anzalone e il ritorno del “mago” Herrera in panchina stimolarono l’ambiente giallorosso. Nacquero in pochi anni moltissimi nuovi gruppi e su idea di Helenio Herrera nel 1971 il Centro Coordinamento Roma Club, diventato successivamente Associazione Italiana Roma Club allo scopo di organizzare e coordinare gli oltre 130 club indipendenti.
Nel 1972 vennero creati due dei più grandi ed importanti gruppi della tifoseria giallorossa: i Boys che sostenevano la Roma dalla Curva Nord ed i Fedayn che si posizionavano sul muretto 17 della Curva Sud, con tendenze politiche di destra i primi e di sinistra i secondi.
Commando Ultrà Curva Sud (CUCS)
Il Commando Ultrà Curva Sud, noto anche con l’acronimo CUCS, è stato nella storia giallorossa il gruppo ultras più numeroso. Nato come idea alla fine del 1976 ha portato il suo primo striscione in Curva Sud il 9 Gennaio 1977, in occasione di un Roma – Sampdoria.
Ne fecero parte tutti i gruppi principali: i Guerriglieri, la Fossa dei Lupi, le Pantere giallorosse, i Boys e i Fedayn (con questi ultimi che uscirono quasi subito dal gruppo e lo appoggiarono dall’esterno).
L’idea di una curva unita, organizzata e compatta risultò vincente. La Roma ebbe davvero un dodicesimo uomo in campo, con bellissime coreografie e cori cantati da migliaia di tifosi contemporaneamente.
Un primo momento di crisi arrivò dopo un paio di anni quando durante un derby giocato il 28 Ottobre 1979 un razzo partito dalla Curva Sud attraversò lo stadio e colpì Vincenzo Paparelli nella Curva Nord. Le conseguenze per il Commando Ultrà furono molto pesanti. Nonostante si sia trattato di un incidente provocato da un singolo (costituitosi alla giustizia) il tifo romanista fu etichettato come violento. Niente striscione col nome, niente materiale marchiato CUCS, niente tamburi le prese di distanza da parte di tutto il mondo sportivo.
L’esilio del CUCS terminò in occasione della finale di Coppa Italia contro il Torino giocata il 17 maggio 1980. Gli anni che seguirono furono i più belli della storia giallorossa, con la Roma che dominava in campo e sugli spalti.
L’estate del 1987 Dino Viola commise uno dei suoi pochi errori da presidente della Roma. Decise di ingaggiare Lionello Manfredonia. Manfredonia non aveva solo giocato nella Lazio, ne era un simbolo ed un tifoso. Inoltre in passato aveva rilasciato dichiarazioni contro i tifosi romanisti, era stato coinvolto nello scandalo delle scommesse insieme a Bruno Giordano ed aveva appena vinto uno scudetto e la Coppa dei Campioni con la Juventus. Praticamente il nemico perfetto.
Nei giorni che precedettero l’acquisto di Manfredonia la tifoseria della Roma fu compatta nello schierarsi contro la decisione di Viola. Vennero esposti striscioni come “Viola non ci vomitare Manfredonia” e “Viola compra tutti tranne i venduti”. Il presidente però restò fermo nella propria decisione, Lionello arrivò alla Roma e la Curva Sud si spaccò. Nacquero due gruppi: il Gruppo Anti Manfredonia (CUCS-GAM) che scelse di contestare fino in fondo la decisione societaria tifando solo in assenza dal campo di Manfredonia, ed il Vecchio CUCS che seppur a malincuore l’ex laziale andava sostenuto in quanto indossava comunque la maglia della Roma.
I due gruppi si dividono equamente lo spazio in curva, ma l’atmosfera è tesa e sfocia in una violenta rissa in occasione di una partita di Coppa Italia giocata il 2 Settembre 1987 (Roma – Genoa).
Neanche i problemi di salute di Manfredonia che a seguito di un malore in capo terminò la sua carriera agonistica cessarono la rivalità tra i due gruppi. Il CUCS-GAM è protagonista di una nuova scissione che vede la nascita del gruppo Opposta Fazione.
Nel 1991-92 Viene fatto un tentativo di riunificare il Vecchio CUCS e il CUCS-GAM. In curva viene esposto lo striscione “La Curva unita è il nostro atto d’amore”, ma il Neo CUCS non era compatto fino in fondo e non riuscì mai a conquistare la leadership della curva come nei primi anni.
La curva più bella del mondo
Gli AS Roma Ultras
Gli AS Roma Ultras (ASRU) organizzarono il tifo della Roma tra il 1999 e il 2002, anno in cui venne proclamato l’autoscioglimento. Il gruppo si ricompose per un breve periodo fino alla stagione 2003-2004 quando in occasione di un Roma-Messina scelse di non esporre lo striscione sancendo così il definitivo scioglimento